Piedi nudi sulla pietra
Giovanni Baglione e l'icongrafia penitenziale di San Pietro
Autore: Marco Gallo
Anno: 2013
Argomento: Pittura
Periodo: Seicento
ISBN: 9788849227543
pagine: 176
Illustrazioni: 15 a colori, 40 in bianco e nero
Casa Editrice: Gangemi
Verso la metà dell'anno 1606, proprio nel momento in cui Caravaggio fugge via da Roma, il suo acerrimo nemico Giovanni Baglione, autore delle celebri Vite che immortaleranno la Roma artistica del primo Seicento, mette mano a un'opera redatta in uno stile prossimo a quello del rivale, dall'iconografia potente quanto inedita: si tratta di una pala d'altare rinvenuta solo lo scorso anno raffigurante san Giovanni Evangelista che indica la luce della grazia divina a san Pietro, il quale, facendo quotidiana penitenza col suo pianto, cerca di espiare il tremendo peccato del rinnegamento di Cristo. L'analisi del quadro, che fu commissionato dal cardinale Paolo Sfondrati o da suo fratello, il duca di Montemarciano Ercole I, e che affronta di petto il problema della definizione del fondamentale sacramento della penitenza nel rispetto dei canoni del Concilio di Trento, permette all'Autore di indagare sia l'iconografia del pentimento e della penitenza di Pietro sia gli altri dipinti che Baglione, in quello stesso torno di tempo e poi anche più tardi, dedicò all'apostolo, dalla pala per la Sala del Concistoro in Vaticano alla Lavanda dei piedi per la Basilica di San Pietro: ne deriva, tra le altre cose, anche qualche novità riguardante il poeta Giovan Battista Marino, che fu in buoni rapporti col Baglione, e il pittore Orazio Borgianni, che dopo un litigio col pittore nel 1606 si riconciliò con lui nel 1610. MARCO GALLO è ricercatore di Storia dell'arte moderna presso la LUMSA (Libera Università «Maria Ss.ma Assunta» di Roma). Le sue ricerche, di carattere filologico e iconografico, lo hanno portato a occuparsi in particolar modo di Orazio Borgianni (al quale ha dedicato, oltre a molti articoli e contributi, la monografia Orazio Borgianni pittore romano (1574-1616) e Francisco de Castro conte di Castro, Roma, UNI, 1997) e di altri pittori operanti a Roma nel primo Seicento (Caravaggio, Giovanni Baglione, Carlo Saraceni, Jusepe de Ribera, Guido Reni) nonché di artisti quali Cellini, Ventura Salimbeni, Rutilio Manetti, Guercino, etc., su cui ha scritto vari saggi, in parte raccolti in versione riveduta e ampliata nella silloge Studi di storia dell'arte, iconografia e iconologia. la biblioteca del curioso, Roma, Gangemi editore, 2007. Per la Gangemi editore dirige due collane: i Quaderni di studio Príncipi di Santa Romana Chiesa. I Cardinali e l'arte, e la collana di monografie di storia dell'arte Helicona.