Associazione Librerie Storiche ed Antiquarie d'Italia
Il 2008, anno della ventinovesima Olimpiade dei tempi moderni, tenutasi a Pechino, coincide con la pubblicazione di questo primo numero dell’organo di informazione dell’Associazione delle Librerie Storiche e Antiquarie d’Italia, Ekecheiria. Non si ha conoscenza dell’origine dei giochi olimpici, benché Erodoto la faccia risalire a tempi remoti durante i quali, grandi carestie spingevano gli uomini a gareggiare, per distrarsi dalla morsa della fame. Nel tempo l’organizzazione di questi appuntamenti sportivi che coinvolgevano tutte le popolazioni della Grecia del V secolo a.C., assunse una periodicità quadriennale e le maestranze religiose e politiche imposero, per la durata dei giochi, la sospensione di tutte le guerre. Una tregua generale che veniva accordata a chiunque partecipasse alle Olimpiadi; cessavano tutte le inimicizie pubbliche e private e nessuno poteva essere molestato; questo armistizio universale si chiamava Ekecheiria, titolo che noi librai storici abbiamo scelto per questa pubblicazione.
Il messaggio dell’antica parola greca è quanto tutti noi librai, autori, editori e lettori, in questo difficile momento, chiediamo alle odierne maestranze politiche e religiose, alle prime tutela, alle seconde sostegno. In un periodo che vede il lento dissolvimento dei valori storici e culturali del Paese si erge una voce che avverte, risveglia da un torpore pericoloso e chiede di intervenire rapidamente, sui temi della cultura, per salvaguardare, tutelando il passato delle vecchie generazioni, il futuro delle giovani. La nostra associazione, fondata a Milano il 19 marzo 2004, in Galleria Vittorio Emanuele II, edificio storico costruito su progetto di Giuseppe Mengoni nel 1867, primo esempio in Europa di Centro Commerciale, intende dare corpo a questa voce non improvvisata, ma che viene dal lontano 1869 quando a Torino si tenne il Primo Congresso Librario Italiano e a Milano il 17 ottobre dello stesso anno si costituì l’ Associazione Italiana dei Librai e degli editori, con Casimiro Bocca segretario, Giuseppe Pomba presidente e Gaspare Barbera tesoriere.
Diciannove anni dopo apparve il Giornale della libreria, organo ufficiale dell’ Associazione Librai Italiani. Nel 1947, terminata la seconda guerra mondiale, nasce, ancora a Milano, con il nome di Circolo dei Librai Antiquari raccogliendo alcune delle più quotate librerie italiane: da Pregliasco di Torino a Olschki di Firenze da il Polifilo e Mediolanum di Milano a Prandi di Reggio Emilia, L’Associazione dei Librai Antiquari d’Italia (ALAI). Si viene così a colmare il ritardo culturale con gli altri Paesi europei, in cui organizzazioni analoghe esistevano già da diversi anni, la britannica risale al 1906, quella tedesca al 1915 e la francese viene fondata nel 1933. Scopo della nostra associazione, a cui aderiscono oltre a librai storici anche editori, studiosi e personalità del mondo della cultura, è di individuare le librerie con almeno 50 anni di attività che abbiano valore storico, artistico, ambientale o costituiscano testimonianza storica, culturale e tradizionale, tutelarle, salvaguardale e valorizzarle, perché rappresentano un patrimonio della collettività. La strada è aperta quindi, a uomini e donne di cultura che abbiano una comune visione del problema. Negli ultimi duecento anni, fortunatamente, la sensibilità ai problemi della cultura nella classe politica italiana ha fatto grandi progressi, se Giuseppe Pomba, pioniere degli editori nazionali, affermava nel 1872 che:«le classi facoltose non pensano ai libri mentre le altre non hanno né il tempo né il gusto di istruirsi». Abbiamo raggiunto l’alfabetizzazione di massa l’abolizione delle censure, l’abbattimento dei dazi, la riduzione dei costi postali, l’esenzione dall’IVA oltre a varie forme di finanziamento, dalle esportazioni alle ristrutturazioni, dai contributi per i costi della carta al finanziamento per la computerizzazione delle aziende.
Ora si tratta di salvaguardare la sopravvivenza delle librerie storiche, con una serie di interventi che vadano dal contenimento dei costi di gestione, in particolare degli affitti per i locali nei centri storici, agli interventi tesi a stimolare la domanda di libri. Nella veste di presidente dell’ Associazione, insieme al segretario, collega romano e amico Enzo Orieti, tra il 2004 e il 2007, ho avuto diversi contatti con esponenti di Governo di due legislature, per non elencare i numerosi esponenti della politica milanese, ottenendo in tutti gli incontri la massima solidarietà, non seguita purtroppo, al momento, dagli improcrastinabili interventi, necessari ad arginare la sparizione delle librerie storiche. Chiunque abbia avuto esperienza di vita associativa sa che il raggiungimento degli obiettivi da realizzare è conseguenza diretta del proprio potere contrattuale. Il gruppo,come ha messo in evidenza Arnheim, ha un motore capace di trascinarlo e dargli vita,costituito da un numero ristretto di individui, quando non raramente, da uno solo, benché tutti convengano che sono l’unione e la partecipazione a dare forza. Da questa considerazione farei nascere la linea editoriale di Ekecheiria, cioè: aprire tante finestre sulla società, quante saranno le voci che hanno qualcosa da dire, una voce per ogni libro,libri che noi librai storici riproporremo, avendoli venduti, vendiamo e venderemo vincendo tutte le difficoltà.