Ospite dello storico spazio espositivo “Segrete di Bocca”, Eugenio Galli sbarca nuovamente a Milano con il suo mondo poetico, i suoi paesaggi e i suoi tramonti sognanti e sognati, la sua personale visione dell’oggi che va al di là di lacerazioni, ferite, tradimenti e disarmonie per offrirci uno sguardo nuovo sull’essere umano, tenacemente positivo e coinvolgente. Infaticabile ricercatore e sperimentatore di nuovi linguaggi, Galli è un esteta raffinato che dialoga con il proprio spirito alla ricerca di nuove forme espressive. Nelle sue opere dai toni delicati e sfumati, la luce è l’interprete principale; una luce esistenziale capace di trafiggere la tela, che va oltre l’immagine, per catturare lo spirito di chi la osserva. Le opere dell’artista, indifferentemente dalle tecniche utilizzate, (olio, acquarello, acrilico, su tela o su carta), ci trasmettono pacatezza e al contempo energia, unite a una grande libertà di espressione nel segno e nel colore.
Il bianco è spesso interprete e protagonista delle opere di Eugenio Galli. Il bianco totale e materico delle stele ci porta lontano: è qui, nel tempo alto dell’attesa, che i possibili mondi sognati si stratificano e si amalgamano trovando una sublime pacificazione. “Quando inizio a lavorare a un’opera non ho un progetto chiaro che indichi la strada, non parto da un’idea di quello che sarà quell’opera. Ho la mente libera, non penso; non è il pensiero a guidarmi ma l’attesa. In questo stato di strana e feconda sospensione maturo lo slancio necessario alla creazione: allora parto da uno o due colori e poi vado dentro” (Eugenio Galli).
A cura di Francesca Bianucci, Chiara Cinelli, Domenico Montalto
Eugenio Galli nasce nel 1951 a Seregno in provincia di Monza-Brianza, dove lavora tuttora, e vive a Briosco. Sin dall’adolescenza coltiva la passione per la pittura. Terminati gli studi scientifici a Monza lavora nella bottega orafa di famiglia specializzandosi in gemmologia e contemporaneamente frequenta lo studio di Gianni Arde. Con lui, Galli comincia un intenso periodo di formazione e collaborazione giungendo ad una personale elaborazione del colore e della scena. Dopo aver abbandonato la figurazione, agli inizi degli anni '90 si sofferma sulla questione della luce approdando ad uno spazio creativo sottolineato da un colorismo fine e sommesso. Iniziano cos� i suoi cicli astratti, denominati materia e spirito, percezioni universali, iridescenza cromatica, sino ad arrivare alla recente produzione pittorica che sfocia in una particolare filosofia che va sotto il nome di elegia del biancocon opere che sono una originale galleria di mondi sognati, di toni delicati e sfumati nella ricerca dell’universalit� spirituale. In linea con questa tematica nascono anche le recenti Stele, le opere multimateriche e le sculture in materiali vari, specie in cor-ten, anche di grandi dimensioni. Eugenio Galli ha partecipato a numerose personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2009 inizia a misurarsi su progetti di piano europeo con mostre singolarissime ed eventi prestigiosi. Sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali.