Il lavoro dello scultore altoatesino Leo Demetz prende origine dalle tradizioni della sua terra, conosciuta in tutto il mondo per la lavorazione del legno. L’attenzione per la figura umana e’ senza dubbio alla base del suo percorso creativo, anche se Demetz non e’ interessato ne’ alla sua rappresentazione in nome di un ideale estetico, ne’ tantomeno di una riproduzione il piu’ possible fedele alla realtà. Quelli che mette in scena sono dei personaggi, caratterizzati dall’azione compiuta, come i nuotatori o dal loro aspetto fisico, come la donna gatto.
Lo scultore gioca con i loro volti e con i loro corpi deformandoli in giochi di linee, sporgenze e rientranze che sembrano amplificare ancor piu’ le emozioni che traspaiono dai loro visi. Alcuni sono solo dei mezzi busti da appendere al muro come dei trofei, esemplificazioni di uomini comuni, spesso annoiati ed abbattuti dalla vita quotidiana o figure affascinanti come l’Essenza che sembra quasi la rappresentazione di una figura divina, un angelo, distaccato ed elegante, la cui presenza contrasta ancora di piu’ con le ultime due figure, un uomo ed una donna dalla vernice che cola indisturbata sui loro volti. Forse dei diavoli o degli essere crudeli, che completano questo circolo di presenze di varia umanità, dalla terra al cielo.