MASSIMO BOLLANI Pagine di Pietra
dal 05 marzo 2008 al 23 marzo 2008
Libreria Bocca - Galleria Vittorio Emanuele II 12, 20121 Milano
Nato a Milano nel 1957, fin da piccolo dimostra la sua passione per il disegno. Dopo la scuola dell’obbligo nonostante questa sua spiccata inclinazione viene iscritto dal padre agli studi scientifici e successivamente alla facoltà di ingegneria, con l’aspettativa di un figlio laureato a cui poter lasciare la propria ditta artigianale.
Negli anni dell’adolescenza Massimo si ritrova così ad incanalare il proprio desiderio e la propria ricerca “estetica” ed “espressiva” in alcune discipline sportive, che diventano non consapevolmente il suo canale principale di espressione. Dopo quattro anni di studio universitario non appassionato Massimo decide, contro la volontà del padre, di abbandonare il Politecnico e di riprendere il disegno: frequenta lo studio del pittore e scultore milanese Pietro del Frate e, successivamente, si iscrive all’Accademia di Brera.
In questi anni acquisisce una solida formazione accademica classica e nel 1985 si diploma in pittura. L’attenzione al disegno, lo studio dell’oggetto dal vero, il lavoro sul dettaglio elaborati in questi anni troveranno applicazioni e superamento nel contatto con tradizioni pittoriche europee ed extraeuropee. Numerosi infatti sono i suoi soggiorni all’estero dopo il diploma: da Londra a Los Angeles, da New York a St. Louis a Sidney, Bollani sviluppa la propria ricerca con un confronto serrato con le opere dei colleghi d’oltre oceano.
Questi anni all’estero lo vedono impegnato anche in esperienze di lavoro (dall’insegnamento alla collaborazione con Accademie Private e studi di pittura) e in allestimenti di esposizioni collettive.
Nel 1989 l’artista rientra in Italia dove continua il proprio discorso pittorico partecipando a concorsi ed estemporanee e presentandosi in numerose collettive e personali. La continua ricerca di una forma e di un segno che sappiano essere sempre più incisivi, forti ed emozionali caratterizza il suo singolare percorso. Bollani affronta un tema alla volta approfondendolo, variandolo al massimo per trovarne la sua interpretazione; così facendo lo esaurisce e lo conclude per poi ripartire da capo. Questa modalità lo porta a cercare nei suoi lavori sempre maggiore sintesi ed impatto visivo, conducendolo inevitabilmente al cambiamento e alla scoperta sia tecnica che espressiva. Nel 2004 con la mostra “ Verso l’esterno“ supera il confine della figurazione per passare all’informale affrontato e sperimentato attraverso le emozioni. Ancora una volta l’autore è attratto dal segno, dalla macchia e dal colore saturo che lavora in forme ampie e complesse, pregne di espressività.
L’ultima tappa della sua ricerca lo ha portato ad unire l’ esperienza pittorica informale con la sua passione per la storia e l’archeologia. Attraverso l’utilizzo di materiali antichi - quali i pigmenti in polvere e le terre- e altre sostanze di ultima generazione - come le “ resine”, dall’alto contenuto tecnologico - oggi realizza un effetto tridimensionale che esalta segno e materia e che ci parla del tempo, dell’uomo e delle loro tracce.