ELIO MAZZELLA

ELIO MAZZELLA

dal 23 maggio 2002 al 09 giugno 2002

Libreria Bocca - Galleria Vittorio Emanuele II 12, 20121 Milano

Elio, le cui opere, in cemento, sono caratterizzate da una molteplice attenzione ai segni, concretizzazione della materia più pura e più fine, resa ancora più raffinata dalla scelta di un monocromo bianco. Di particolare rilievo le opere a specchio, superfici riflettenti su cui l’artista delinea striature di materia cementizia senza coprirle interamente, in modo che la fisionomia di chi si riflette appare parcellizzata senza essere deformata. Dal 1990 si dedica alla scultura, utilizzando ingranaggi di macchine e reperti bellici della seconda guerra mondiale, realizzando la serie dei” Fantasmi della guerra”, scheletri pensosi che evocano il clima e le tragedie della guerra.

Elio Mazzella è stato indirizzato, contro la sua volontà, verso gli studi umanistici, poi culminati nella laurea in giurisprudenza. La sua pulsione verso il mondo dell’arte lo ha condotto a seguire le orme del padre, allievo di Michele Cammarano. Per questa via Elio matura un tirocinio artistico facendo tesoro di tutta l’esperienza paterna, di una importante tradizione creativa e i segreti di un mestiere conosciuto. Le prime prove fornite riscuotono consenso dagli artisti C. Siviero, L. G. Buono, C. Striccoli, E. tomai che frequentavano abitualmente lo studio del padre. A credere nelle potenzialità del giovane Mazzella fu inizialmente Armando D’Abundo che ne favorì con largo mecenatismo l’esordio nel mondo dell’arte, poco più che ventenne. Da questo momento Elio partecipa a mostre espositive collettive e personali. Significativo nella sua vita professionale è l’incontro con Palma Bucarelli che è più volte intervenuta a segnalare la personalità dell’artista per la partecipazione a varie occasioni tra cui la “Biennale di Venezia”, e ne ha apprezzato la ricerca condotta sul cemento. I suoi “cementi” sono concretizzazioni della materia più fine e più pura resa più raffinata dalla scelta di un elegante monocromo bianco, che trae il proprio fondamento artistico nella tradizione libera e creativa dell’informale. Dal 1990 si è dedicato anche alla scultura ed harealizzato molte opere utilizzando reperti bellici della seconda guerra mondiale “I fantasmi dellaguerra” riscuotendo successo da parte della critica più qualificata. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2010 è stato inserito nel ristretto gruppo di artisti che hanno dato vita al Museo del Novecento di Castel Sant’Elmo a Napoli. Nel 2011 ha partecipato alla 54ma Biennale di Venezia.

Giuliana Albano

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