SELEZIONATI V Premio Movimento Segrete di Bocca

SELEZIONATI V Premio Movimento Segrete di Bocca

dal 03 maggio 2012 al 31 maggio 2012

Libreria Bocca - Galleria Vittorio Emanuele II 12, 20121 Milano

PREMIO  MOVIMENTO  SEGRETE  DI  BOCCA  2012

 

l’arte moderna si chiama così
perché non ha alcuna possibilità di diventare antica
Nikita Sergeevi? Chruš?ëv

 

In un’epoca di contestazione di valori etici ed estetici, di degrado generalizzato e di demagogica pretesa di uguaglianza foriera di mediocrità, parlare ancora di “Premio”, riconoscimento di merito individuale e di affermazione in una gara, appare ai benpensanti illuminati socialmente e politicamente blasfemo. Dimenticando che la vita stessa è necessaria competizione di sopravvivenza, a cominciare dalla furiosa corsa di spermatozoi antagonisti per riuscire ad imporsi e fecondare un ovulo, a sua volta vincente tra innumerevoli concorrenti cinicamente decimati.

Il patriarca fondatore Giacomo Lodetti e il figlio Giorgio, suo braccio destro, dinamico ed esperto organizzatore, colonne della ormai gloriosa Libreria BOCCA, mantengono in vita con entusiasmo tenace, incuranti di stolidità più o meno sessantottesche, il loro biennale “Premio d’Arte Movimento Segrete di Bocca” giunto con crescente successo alla quinta edizione.

Il meccanismo dell’apparato giudicante, frazionato in due distinte giurie tra loro  complementari e composte da personalità scelte tra appassionati e addetti ai lavori, è regolato in modo chiaro e immune da condizionamenti: ogni votante, accolto separatamente, ha a disposizione da1 a100 punti da assegnare al valore di ogni opera e il vincitore risulta tale dalla semplice quanto trasparente - perché resa pubblica - sommatoria dei voti ricevuti. Anche per questo, un esempio di linearità e  correttezza rispetto agli abituali giochetti e maneggi sottobanco che affliggono la maggior parte di tali selezioni.

L’esito del Premio, inevitabilmente espressione dei gusti dei giudici nominati, ciascuno con le proprie convinzioni e preferenze non sempre condivisibili, ha nel complesso messo in luce un novero di artisti validi, buona parte dei quali ancora poco noti, preminente obiettivo e indiscusso merito del Premio BOCCA.

Tra i finalisti, accanto all’affermato, inarrivabile Andrea Barin che rapisce con l’incantato nitore della sua composizione sprigionante pavloviani effluvi di caffè, scopriamo la straordinaria intensità di un antipoetico eppure radioso volto di vecchio di Roberta Congiu; un telo dilacerato, livido, in cui si libera un enigmatico svolo di uccelli (o di angeli?) in una caliginosa atmosfera newyorkese di Alberto Andreis; un sardonico autoritratto di Emanuele Dascanio enfatizzato da infiniti caratteri in riga; esuberanti cipolle che prorompono formose dal quadro di Valeria Contino offrendosi allo sguardo con spudorato fervore; o ancora il rosato, accattivante, affabulatore papillon della sognante Anna Laura Cantone.

Tra i selezionati spiccano il filo di Arianna, bucranio calcinato di Mario Borgese; il rinoceronte “veneziano” di Buga (Gabriele Buratti) che sbeffeggia la contestata “area C” milanese; l’impudica Sancta Monnezza di Ugo Levita, metafora quanto mai attuale di un portato dei tempi che finirà per soffocarci; l’indovinato, fresco ritratto di Giacomo Lodetti di Giacomo Sampieri e non ultima la sfrontata ironia di Angelo Coletto con la sua non poi così paradossale o le chiappe o la vita! che ci avverte della preoccupante deriva della omosessualità.      

Ma ci hanno favorevolmente impressionato anche lavori di autori non selezionati e nondimeno meritevoli, dal sorprendente fascino minimale di un groviglio di alghe e arbusti in riva al mare di Cristian Ber (Toffoletti) all’espressivo e drammaticamente  eloquente Good morning dell’ottimo e originale Andrea Bovara; dalle eleganti tonalità e dall’espressività delle mani di Sibilla di Max Gasparini alla corrucciata concentrazione dello sguardo di ragazza di Enrico Lazzini; dall’energico segno di Elena Menga alla minacciosa eppure erotizzante Malaspina di Imma Visconte, fino alle sontuose raffinatezze cui ci ha abituato la grande Elena Monaco con il suo pensoso e tagliente partorire i ricordi e al surrealistico, inesauribile fantasticare del simpatico Angelo Palazzini con il suo I padroni non sono in casa.

Non siamo del tutto sicuri dell’esito positivo della profezia di Fëdor Michajlovic Dostoevskij: “la bellezza salverà il mondo”, ma è consolante constatare che qualcuno ci stia almeno provando.

               

Giovanni  Serafini  



Premio Movimento Segrete di Bocca Arte Selezionati Giorgio Lodetti by giorgio_lodetti5976

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